«Se potessi entrare nella mia testa,» sibilò a denti stretti, «allora capiresti. Capiresti perché mi tengo lontano dall’amore, dalle relazioni, e il motivo di questa sensazione continua di solitudine che mi logora ogni giorno.»«Ma tu non lasci entrare nessuno nella tua testa, Castiel!»Sentì una fitta all’altezza della gola e strinse il bicchiere così forte nella mano che temette di poterlo fare a pezzi.«Forse nessuno ci è mai riuscito, non credi?»«Allora porta il tuo inferno fuori e lasciami capire.»Castiel posò il bicchiere sul tavolo senza bere neanche un sorso. Afferrò i polsi sottili di Emily e l’attirò a sé.«Ti ho baciata,» cominciò febbrile, «perché non ho avuto la forza di resistere. E ti ho chiesto di restare perché non riuscivo a darmi pace. Tu sei l’unica che mi fa questo effetto.»«Castiel…»«Non posso essere il tuo ragazzo, non posso dedicarmi a te come farebbe Eric. E a dire la verità, non ne ho alcuna intenzione.» avvicinò le labbra alle sue e respirò piano, fremendo. «Ma se mi darai quello che voglio, io ti darò ciò di cui hai bisogno.»Finalmente si sentì appagato. La baciò con ferocia, come se volesse consumarla, ma quando si accorse che lei lo stava assecondando, si calmò.

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